>KEEP ON TUNE

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Che dire: “Too much from Sufjan Stevens” prendo in prestito il titolo della traccia messa in free listening dal folletto di Detroit in quanto sintetizza al meglio lo stupore delle mie orecchie all’ascolto del nuovo lavoro targato Sufjan Stevens.

Oltre all’aspetto puramente musicale, quello che provoca l’effetto “notiziona da NME” è il fatto che la nuova release sia pronta a poche settimane dalla presentazione di “All Delighted People” un EP per nulla scarno e banale dal punto di vista creativo, che ha giustamente mandato in tilt la critica sia nel vecchio continente che oltreoceano.

Quali sono le caratteristiche tecniche? Premettendo che sono fruibili ancora pochi brani, messi spontaneamente a disposizione da parte della produzione sul web, in quanto il lancio ufficiale avverrà il 12 ottobre di quest’anno, non è stato possibile dare un giudizio sull’opera nella sua totalità, quindi le considerazioni che mi accingerò a fare sono dettate totalmente dall’impressionabilità del primo ascolto.

 A destare stupore è sopratutto l’azzeramento del contributo folk tipico delle composizioni del cantautore americano, a salvarsi e solamente l’attitudine melodica che ancora rimane  presente nella produzione vocale. La sperimentazione elettronica gioca un ruolo molto meno marginale in questo progetto: archi e synth sono utilizzati con la giusta misura ed intelligenza e non a modo di moderna boy band, doverosi per onor di cronaca sono i richiami stilistici al filone “icetronic” di Bjork, mùm, Amiina ecc., ma volendo osare un pò di più nell’analisi, mi piace pensare che il tutto sia frutto “anche” di una ricerca riconducibile al sottobosco underground della sua Detroit, una città che dal punto di vista dell’elettronica sono certo non abbia da invidiare nulla a nessuno.

Rimanendo in trepida attesa della relase targata 12 ottobre vi invito ad assaporare le prime note di “Too Much” il primo singolo estratto dal nuovo lavoro di Stevens, con la promessa, la prossima volta, di un’analisi finalmente completa e maggiormente dettagliata.

Stay tuned!

>RICEBOY SLEEPS DEBUT

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Nuovo ed interessante progetto per la voce di uno dei gruppi che ha cambiato la storia della musica. Jon [Jònsi] Thor Birgisson cantante e chitarrista dei Sigur Ròs insieme al compagno [musicista e videoartista] Alex Somers hanno da poco annunciato l’imminente release [20 luglio] di Riceboy Sleeps l’album omonimo al duo musicale che dopo molto lavorare in vari ambiti: video, disegno, musica, installazioni produce il primo prodotto discografico per EMImusic. Grazie a contributi come quelli di Antony Hegarty, Arcade Fire, e Sufjan Stevens e ad inseparabili compagni come le parenti Amiina e il Kopavogsdaetur choir i Riceboy Sleeps hanno creato un disco non estraneo alle sonorità dei Sigur Ròs ma forse più personale ed intimo con tanto di rumori naturali [nel brano Howl sono riprodotti versi e crepitii degli animali notturni] cori simili a mantra in simbiosi con strumenti acustici. Il tutto è stato filtrato dal laptop dei due artisti che hanno curato la lavorazione finale in una capanna sperduta nelle isole Hawaii. Il disco, il cui artwork richiama i disegni di Jònsi e Alex già pubblicati nel bellissimo libro illustrato [2003], verrà editato in una edizione deluxe a breve preordinabile sul sito ufficiale del duo dove è anche disponibile il download gratuito di Boy 1904, una delle nove tracce dell’album… Attendiamo trepidanti!